In Italia, un ricercatore può lavorare:

  • nel pubblico, come università ed enti pubblici di ricerca
  • nel settore privato, quali enti privati di ricerca, imprese industriali e di servizi profit e non profit

Nel settore pubblico:

In ambito universitario, si può lavorare come ricercatore esclusivamente dopo il superamento di una selezione che avviene tramite concorso. Per partecipare alla selezione, solitamente, è richiesto il possesso del titolo di dottorato o un titolo equipollente in un altro Paese. In ambito universitario la posizione di ricercatore rappresenta il primo gradino della carriera. I successivi sono quelli di professore associato (o di seconda fascia) e di professore ordinario (o di prima fascia). Vi si accede tramite concorso pubblico per titoli ed esami.

Nel settore privato:

Il ricercatore opera all’interno di aziende private generalmente come dipendente con contratti a tempo determinato o indeterminato. Presso aziende private, società di consulenza e studi professionali, inoltre, è possibile svolgere la propria attività come lavoratore autonomo - consulente.

E’ richiesta almeno una laurea specialistica nell’ambito disciplinare in cui si vogliono svolgere attività di ricerca.

In organizzazioni pubbliche e private di ricerca, la carriera comincia in posizioni di assistente di ricerca e può culminare nella direzione di centri o organizzazioni di ricerca o nel passaggio ad altri incarichi manageriali.

Le diverse figure di ricercatore e carriera

Le principali figure non strutturate (periodo limitato dai due ai quattro anni, a seconda dei casi) sono:

  • Il dottorando o specializzando è lo studente del terzo livello di studi dopo la laurea specialistica, che viene formato per svolgere attività di ricerca dopo aver superato un concorso mediante titoli ed esami, usufruendo di una borsa di studio. In Italia il dottorato è un corso di studi e pertanto il dottorando è uno studente. In base al decreto ministeriale del 9 aprile 2001 il dottorando ha diritto ai medesimi servizi che spettano agli studenti dei corsi di laurea.
  • L'assegnista di ricerca è un ruolo rivestito normalmente da un laureato che ottiene una borsa di studio mediante concorso. Ogni assegno di ricerca può avere una durata minima di un anno e massima di tre anni.

Le principali figure strutturate (contrattualizzate) sono:

  • ricercatore che può essere:
    • a tempo determinato di tipo A (RTDA) che ha un contratto subordinato triennale prorogabile per ulteriori due anni
    • a tempo determinato di tipo B (RTDB), che ha un contratto subordinato triennale non prorogabile, ma in tenure track (ovvero con possibilità di passaggio di ruolo senza la necessità di vincere un concorso pubblico). In particolare, i ricercatori di tipo B possono diventare professori associati (con contratto a tempo indeterminato) se durante i tre anni hanno ottenuto l'Abilitazione Scientifica Nazionale a professore associato (o ordinario) e se allo scadere del contratto ricevono l'approvazione della struttura in cui lavorano.
    • a tempo indeterminato
  • professore associato (o di seconda fascia)
  • professore ordinario (o di prima fascia). Sono riservate ai professori di prima fascia le funzioni di Rettore, Preside di Facoltà, nonché le funzioni di coordinamento dei corsi di dottorato di ricerca e di coordinamento fra i gruppi di ricerca.

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