L'azienda Pizzoli incontra giovani talenti europei del mondo sementiero

L'azienda Pizzoli incontra giovani talenti europei del mondo sementiero

30 giovani talenti provenienti da tutta Europa hanno visitato la sede dell'azienda e i campi di Cadriano dove Pizzoli sperimenta e innova in collaborazione con l’Università di Bologna

patate

Credits: Pexels - Bruno Cervera

La scorsa settimana l’azienda bolognese Pizzoli ha accolto un team di oltre 30 giovani talenti, dipendenti di HZPC e STET, due tra le più importanti realtà sementiere a livello globale. Tutti ragazzi under 30 con diverse funzioni aziendali, provenienti da tutta Europa. La visita è iniziata nella sede logistica di San Pietro in Casale – sito nel quale è in costruzione anche un nuovo stabilimento industriale dedicato alle patate fresche e surgelate – per poi spostarsi direttamente nei campi sperimentali di Cadriano dove Pizzoli, in collaborazione con l’Università di Bologna, sviluppa e testa da anni le più importanti e pregiate varietà pataticole.

Pizzoli, azienda di riferimento nazionale nella produzione e nella vendita di patate fresche e surgelate, ha ospitato per un’intera giornata questo team di lavoro affrontando tanti temi tecnici legati al mondo agronomico. L’occasione è stata rilevante anche per condividere gli scenari di mercato e raccontare il ruolo dell’azienda che, grazie al suo posizionamento di specialista, ha lavorato negli anni per selezionare le migliori varietà che per la loro qualità sono di fatto richieste e acquistate ogni giorno dalle famiglie italiane.

Con i “Young HZPC STET” si è parlato molto anche di innovazione e del “valore delle idee” che contraddistinguono da sempre la competitività di Pizzoli.

La ricerca e sviluppo in campo agronomico è per Pizzoli un’area di sempre maggiore investimento: infatti nei campi di Cadriano in provincia di Bologna – tappa importante del tour Pizzoli e HZPC STET – si testano nuovi genotipi resistenti agli agenti patogeni e ai problemi legati al cambiamento climatico. In questi campi, inoltre, si sperimentano pratiche agronomiche sempre più sostenibili ed efficaci anche con un ridotto utilizzo di fitofarmaci.

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