Skills Intelligence Emilia-Romagna

Skills Intelligence Emilia-Romagna

Lo strumento mostra, in modalità interattiva, i dati su competenze e profili professionali ricercati dalle imprese regionali che operano nelle aree di specializzazione della S3

Nella prima giornata di R2B SKILLS AND TALENTS, ART-ER ha presentato i risultati di Skills Intelligence Emilia-Romagna, uno strumento realizzato per la Regione Emilia-Romagna, con il supporto del Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027, la collaborazione di Agenzia regionale per il Lavoro, Unioncamere Emilia-Romagna, associazioni Clust-ER, associazione Big Data, e il supporto tecnico di Lightcast.

Cosa fa Skills Intelligence Emilia-Romagna

Lo strumento Skills Intelligence Emilia-Romagna mostra, in modalità interattiva, i dati su competenze e profili professionali ricercati dalle imprese dell’Emilia-Romagna che operano nelle aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy regionale: agroalimentare, edilizia e costruzioni, energia e sostenibilità, cultura e creatività, salute e benessere, innovazione nei servizi, meccatronica e motoristica, big data.
Lo strumento si rivolge in particolare a operatori del mondo della formazione e dell’alta formazione per favorire l’aggiornamento dei percorsi formativi in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro regionale.

Lo strumento si compone di tre aree:

ANNUNCI – i dati riferiti agli annunci di lavoro online offerti in Emilia-Romagna negli ultimi 12 mesi;

ASSUNZIONI – una nuova sezione, realizzata grazie alla collaborazione con l’Agenzia regionale per il lavoro, dedicata alle attivazioni/assunzioni registrate nell’arco degli ultimi 12 mesi negli archivi SILER (Sistema informativo lavoro Emilia-Romagna) delle Comunicazioni obbligatorie (CO) dei Centri per l’impiego. I dati di fonte SILER forniscono la fotografia della domanda di lavoro in ingresso nel mercato del lavoro dipendente regionale;

FABBISOGNI – i dati riferiti alle entrate programmate dichiarate dalle imprese in Emilia-Romagna, estratti dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere.

Con questa nuova versione, che utilizza la classificazione ESCO (European Skills, Competences, qualifications and Occupations) per identificare e categorizzare le professioni, il progetto si posiziona a livello nazionale, dove è unico nel suo genere, e internazionale quale best practice per la creazione di un sistema informativo integrato per l’analisi dei fabbisogni di competenze.

Lo skill mismatch è una delle maggiori criticità dello scenario economico e sociale globale: indica una mancata corrispondenza tra le competenze offerte e le competenze richieste dalle aziende e dal mercato del lavoro, in continuo cambiamento a causa dell’impatto della denatalità, dell’evoluzione digitale e green e dell’introduzione di nuove tecnologie. Tradotto: i posti di lavoro ci sono, ma mancano le persone adatte per i ruoli che le aziende stanno cercando. Il mismatch di competenze è particolarmente elevato soprattutto per le donne, e questo acuisce il gender gap: secondo indagine Almalaurea 2023 in Italia le donne laureate in discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) rappresentano il 40,9%, e solo un terzo nel caso dei gruppi disciplinari Informatica e tecnologie ICT e di Ingegneria industriale e dell’informazione.

Il fenomeno dello skill mismatch rappresenta una delle principali cause della disoccupazione e mina seriamente la produttività e la competitività in diversi Paesi, evidenziando come molti processi e ruoli tradizionali siano ormai obsoleti ed inadeguati. Per gli individui può produrre diversi effetti negativi come sovra/sottoqualificazione, obsolescenza delle competenze e, nel peggiore dei casi, disoccupazione. Per le imprese il mismatch di competenze incide invece sulla produttività e sulla competitività, sulla capacità reale di sviluppare nuovi beni e servizi, tecnologie, innovazione, nonché produce un peggioramento generale dell’ambiente di lavoro poiché le risorse umane non sono ottimizzate in maniera adeguata ed equilibrata). Non a caso, i dati Excelsior 2022 (Rapporto Unioncamere) raccontano come il 44% delle imprese emiliano-romagnole non riesce, ed il dato è in crescita rispetto al passato, a reperire le competenze di cui ha bisogno e che il 52% dei profili professionali ad elevata specializzazione sono di difficile reperimento. Ciò significa un peggioramento del benessere socio-economico della società che, sempre secondo una stima di Unioncamere (dati 2022) in Italia si traduce in una perdita a causa del mismatch dai 16,2 miliardi ai 37,7 miliardi di euro, corrispondente ad una quota compresa tra l’1,2% e il 3,1% del valore aggiunto italiano del settore privato dell’industria e dei servizi.

Negli ultimi dieci anni l’Emilia-Romagna ha “perso”, in termini di saldo (iscrizioni – cancellazioni di residenza) oltre 43 mila residenti italiani verso l’estero di cui 8,6 mila con titolo di laurea. La comunità degli emiliano-romagnoli iscritti all’AIRE, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, rappresenta oggi il 4,2% degli italiani all’estero.

Fortunatamente, l’Emilia-Romagna, considerando tutti i flussi in entrata e in uscita, sia di cittadini italiani che di stranieri, sia quelli con l’estero che quelli con le altre regioni italiane, risulta essere ancora una regione attrattiva per nuovi residenti. Nell’ultimo decennio (2012-2021) le iscrizioni alle anagrafi comunali della regione hanno ampiamente superato le cancellazioni, determinando un saldo decennale superiore a 280 mila persone, di cui oltre 62 mila sono italiani e 218 mila stranieri. Se si prendono in considerazione i soli cittadini italiani, il saldo decennale di 62 mila persone in più rappresenta la sintesi di un saldo con le altre regioni italiane positive (+105,5 mila) e un saldo con l’estero negativo (-43,4 mila).

Cosa sta facendo la Regione Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna ha da tempo avviato politiche e investimenti che hanno l’obiettivo di contrastare e mitigare il mismatch di competenze e i suoi effetti negativi. Recentemente ha messo in campo una importante iniziativa, unica nel panorama nazionale, ossia la Legge regionale 21 febbraio 2023 numero 2 “Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagna” che prevede un quadro coordinato e integrato di programmi e progetti per incontrare i bisogni del territorio e colmare il gap fra domanda e offerta, facilitando e supportando sia lo sviluppo che l’attrazione, anche da altri territori e dall’estero, di competenze ad elevata specializzazione.

Con riferimento a 378.906 annunci online pubblicati negli ultimi 12 mesi (aprile 2022- marzo 2023), lo strumento Skills Intelligence Emilia-Romagna è in grado di mostrare quali sono i profili professionali ad elevata specializzazione più ricercati e con più difficoltà di reperimento negli ambiti di specializzazione S3 regionale, utilizzando la classificazione ESCO. In particolare, nelle aree produttive individuate, ovvero agroalimentare, edilizia e costruzioni, energia e sostenibilità, cultura e creatività, salute e benessere, innovazione nei servizi, meccatronica e motoristica, big data, le professioni intellettuali e scientifiche più ricercate trasversalmente sono: amministratori e analisti di sistema, sviluppatori di software, ingegneri specializzati, analisti della gestione e organizzazione, ingegneri industriali e gestionali specialisti della pubblicità e del marketing, ingegneri meccanici, informatori tecnici e scientifici, ingegneri chimici e ingegneri elettronici. Tra di essi, i profili con il più alto grado di difficoltà di reperimento sono: ingegneri specializzati, ingegneri meccanici e ingegneri elettronici. Nella categoria professioni tecniche intermedie più ricercate figurano, invece: responsabili degli acquisti, disegnatori industriali, rappresentanti e agenti di commercio, segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive, tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche, supervisori delle attività manifatturiere, tecnici meccanici, tecnici per la gestione, chef ed elettrotecnici. Tra queste, le più difficili da reperire sono: tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche, supervisori delle attività manifatturiere e agenti commerciali.

Qui di seguito i profili più ricercati e più difficili da reperire nelle diverse aree di specializzazione S3. 

AGROALIMENTARE

Tra i primi dieci profili fra le professioni intellettuali e scientifiche più ricercati nel settore agroalimentare troviamo: ingegneri ambientali (23,3% del totale degli annunci), analisti finanziari (13,6%), ingegneri specializzati (11,8%), specialisti in protezione ambientale (10,8%), specialisti della pubblicità e del marketing (9,5%), veterinari (7,1%), sviluppatori di software (5,4%), analisti di sistema (5,2%), analisti della gestione e organizzazione (5,1%) e ingegneri industriali e gestionali (4,3%). Prendendo in considerazione solo il gruppo delle professioni tecniche e intermedie troviamo invece: chef (65,4%), tecnici agronomi (6,2%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (5,5%), ispettori e tecnici della medicina ambientale e del lavoro (4,2%), responsabili degli acquisti (3,0%), tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche (2,7%), supervisori delle attività manifatturiere (2,6%), disegnatori industriali (2,4%), tecnici e assistenti veterinari (1,7%) e rappresentanti di commercio (1,7%).

EDILIZIA E COSTRUZIONI

In questo ambito i profili professionali in assoluto più ricercati appartengono al gruppo professioni tecniche intermedie (37,6%), seguono artigiani e operai specializzati (22,4%), professioni intellettuali e scientifiche (22,3%), dirigenti (6,5%). Nello specifico, le imprese ricercano: ingegneri specializzati (18,5%), ingegneri elettronici (13,1%), sviluppatori di software (8,1%), ingegneri civili (6,8%), ingegneri meccanici (6,6%), ingegneri industriali e gestionali (6,0%), analisti di sistema (5,7%), architetti (5,2%), analisti della gestione e organizzazione (3,9%), ingegneri chimici (3,9). E ancora: disegnatori industriali (56,1%), supervisori edili (7,4%), elettrotecnici (6,6%), valutatori di rischio e periti stimatori di danno (5,1%), tecnici delle costruzioni civili (4,4%), tecnici chimici (2,4%), responsabili degli acquisti (2,3%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (2,1%), tecnici meccanici (1,8%) e rappresentanti di commercio (1,6%).

ENERGIA E SOSTENIBILITÀ

I profili professionali in assoluto più ricercati appartengono al gruppo professioni intellettuali e scientifiche (47,4%); seguono professioni tecniche intermedie (13,1%), professioni non qualificate (9,0%), artigiani e operai specializzati (8,6%). Tra i profili a più elevata specializzazione, si cercano: analisti della gestione e organizzazione (37,7%), ingegneri industriali e gestionali (30,3%), ingegneri specializzati (7,2%), analisti di sistema (3,2%), chimici (2,7%), ingegneri chimici (2,7%), specialisti della pubblicità e del marketing (2,6%), ingegneri elettrici (2,3%), sviluppatori di software (1,5%), ingegneri meccanici (1,2%). Sono richiesti anche: tecnici chimici (10,8%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (10,1%), rappresentanti di commercio (8,6%), tecnici delle scienze chimiche e fisiche (7,2%), disegnatori industriali (7,1%), agenti commerciali (6,1%), ottici (5,2%), responsabili degli acquisti (5,0%), agenti concessionari (5,0%), tecnici meccanici (3,8%).

CULTURA E CREATIVITÀ

I profili professionali in assoluto più richiesti dalle organizzazioni del settore privato, appartengono al gruppo professioni intellettuali e scientifiche (42,2%), seguono le professioni nelle attività commerciali (18,0%), le professioni tecniche intermedie (14,1%) e gli impiegati di ufficio (7,8%). Nello specifico si cercano: specialisti della pubblicità e del marketing (50,7%), grafici e progettisti multimediali (8,2%), specialisti delle pubbliche relazioni (6,7%), giornalisti (4,1%), ingegneri specializzati (4,1%), analisti di sistema (3,3%), traduttori, interpreti e altri linguisti (3,0%), architetti (2,9%), sviluppatori di software (2,8%), analisti della gestione e organizzazione (1,4%), altre professioni tecniche dei servizi ricreativi e culturali (11,9%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (11,5%), rappresentanti di commercio (11,3%), organizzatori di conferenze e di eventi (10,3%), disegnatori industriali (10,0%), designer di interni e decoratori (7,0%), responsabili degli acquisti (4,7%), fotografi (4,1%), istruttori di palestra e preparatori atletici (4,0%) e agenti commerciali (3,6%).

SALUTE E BENESSERE

Nella filiera della salute e del benessere, i profili professionali in assoluto più ricercati appartengono al gruppo professioni intellettuali e scientifiche (43,4%), seguono professioni tecniche intermedie (25,6%), professioni nelle attività commerciali e nei servizi (11,3%), impiegati d’ufficio (8,9%). Queste le figure più richieste secondo quanto emerge dallo strumento Skills Intelligence Emilia-Romagna: infermieri (32,5%), farmacisti (20,2%), ingegneri specializzati (12,4%), medici specialisti (7,6%), informatori tecnici e scientifici (6,4%), fisioterapisti (6,0%), specialisti in medicina ambientale, medicina del lavoro e igiene (3,6%), specialisti della pubblicità e del marketing (3,4), analisti di sistema (2,9%), ingegneri industriali e gestionali (2,6%), ottici (12,6%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (8,2%), rappresentanti di commercio (8,1%), responsabili degli acquisti (5,3%), istruttori di palestra e preparatori atletici (4,6%), disegnatori industriali (4,5%), ispettori e tecnici della medicina ambientale e del lavoro (3,9%) tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche (3,7%), tecnici radiologi e di apparecchiature mediche (2,4%).

INNOVAZIONE NEI SERVIZI

Nel settore dell’innovazione nei servizi, i profili professionali più ricercati appartengono al gruppo professioni intellettuali e scientifiche (55,1%), seguono professioni tecniche intermedie (16,0%), dirigenti (9,9%), impiegati d’ufficio (9,8%). E nello specifico: analisti di sistema (23,5% del totale degli annunci), sviluppatori di software (21,2%), specialisti della pubblicità e del marketing (14,1%), ingegneri specializzati (8,0%), ingegneri industriali e gestionali (4,7%), analisti della gestione e organizzazione (3,9%), amministratori di sistema (3,9%), sviluppatori web e multimediali (2,5%), specialisti in basi di dati e in reti informatiche (2,4%), programmatori di applicazioni (2,1%), disegnatori industriali (17,3%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (13,8%), tecnici per l’assistenza agli utenti ICT (13,2%), responsabili degli acquisti (13,0%), rappresentanti di commercio (12,9%), agenti commerciali (5,1%), supervisori delle attività manifatturiere (4,9%), tecnici per la gestione dell’informazione e della comunicazione (3,1%), capi ufficio (3,1%), altri tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche non classificati altrove (3,1%).

MECCATRONICA E MOTORISTICA

In questo comparto, i profili professionali in assoluto più ricercati appartengono al gruppo artigiani e operai specializzati (36,9%), seguono conduttori di impianti e macchinari e addetti al montaggio (18,5%), professioni tecniche intermedie (15,9%), professioni intellettuali e scientifiche (14,8%). Per le posizioni a più elevata specializzazione servono: ingegneri specializzati (19,1% del totale degli annunci), ingegneri meccanici (18,3%), ingegneri industriali e gestionali (9,9%), sviluppatori di software (9,2%), ingegneri elettronici (7,7%), analisti di sistema (5,2%), analisti della gestione e organizzazione (4,6%), specialisti della pubblicità e del marketing (4,2%), informatori tecnici e scientifici (3,4%), ingegneri in telecomunicazioni (2,8%). Tra le professioni tecniche intermedie si ricercano: disegnatori industriali (32,3%), tecnici meccanici (19,8%), responsabili degli acquisti (6,3%), elettrotecnici (6,1%), tecnici elettronici (5,8%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (5,2%), tecnici per la gestione dell’informazione e della comunicazione (4,5%), tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche (4,0%), supervisori delle attività manifatturiere (3,0%) e rappresentanti di commercio (2,7%).

FOCUS AUTOMOTIVE

I profili professionali in assoluto più ricercati nel settore dell’automotive, che rientra nella precedente area della meccatronica e motoristica, appartengono al gruppo artigiani e operai specializzati (34,5%), seguono le professioni intellettuali e scientifiche (18,3%), le professioni tecniche intermedie (18,3%) e i conduttori di impianti e macchinari e addetti al montaggio (13,1%). Tra le figure tecniche e intermedie si cercano: disegnatori industriali (31,8%), tecnici meccanici (27,5%), tecnici elettronici (8,1%), responsabili degli acquisti (6,6%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (5,4%), tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche (3,9%), rappresentanti di commercio (3,1%), supervisori delle attività manifatturiere (2,7%), agenti commerciali (1,5%), tecnici chimici (1,5%).

BIG DATA

In questa area i profili più ricercati in ambito intellettuale-scientifico sono: sviluppatori di software (25,1% del totale degli annunci), analisti di sistema (17,1%), analisti della gestione e organizzazione (7,6%), ingegneri specializzati (7,6%), specialisti della pubblicità e del marketing (6,4%), specialisti in basi di dati e in reti informatiche (5,3%), amministratori di sistema (5,0%), ingegneri industriali e gestionali (4,3%), sviluppatori web e multimediali (3,2%), specialisti di personale e sviluppo di carriera (2,4%). Tra le professioni tecniche e intermedie si cercano in particolare: tecnici per l’assistenza agli utenti ICT (14,7%), segretari addetti a mansioni amministrative ed esecutive (13,6%), disegnatori industriali (12,4%), responsabili degli acquisti (11,3%), rappresentanti di commercio (8,3%), tecnici web (5,2%), supervisori delle attività manifatturiere (3,7%), chef (3,7%), tecnici delle scienze fisiche e ingegneristiche (3,3%), tecnici meccanici (2,9%).

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