L’ONU sceglie Bologna come nuova sede per la sua università

E' arrivato il sì dalle Nazioni Unite alla proposta di Regione Emilia-Romagna e Ministero degli Affari Esteri

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Foto da sito web UNU 

Le Nazioni Unite aprono a Bologna un nuovo distaccamento della loro Università, che ha la sede centrale a Tokyo. Infatti, il Consiglio dell’United Nations University (UNU) ha accolto la proposta della Regione Emilia-Romagna, presentata insieme al ministero degli Affari Esteri nel dicembre 2020, di istituire al Tecnopolo di Bologna una nuovo istituto UNU dedicato ai Big Data e Intelligenza Artificiale per la Gestione del Cambiamento dell'Habitat Umano - IBAHC.

Il nuovo istituto, che avrà come partner istituzionale l'Università di Bologna e opererà nel contesto accademico che comprende tutti gli Atenei con sede in Emilia-Romagna - l'Università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma, Cattolica di Piacenza e Politecnico di Milano - potrà anche contare sul sostegno del Centro per la Conservazione del Patrimonio Sostenibile (SHeC) dell'Università per Stranieri di Perugia e della Rete delle Cattedre Unesco del Mediterraneo.

Utilizzerà il supercalcolo, i big data e l’intelligenza artificiale per studiare i cambiamenti dell'habitat umano indotti dal climate change, con un'attenzione specifica ai complessi problemi del Global South e alle trasformazioni sociali, economiche e culturali che si stanno verificando come conseguenza di una serie di fattori quali l'urbanizzazione, le migrazioni internazionali e interne, le sfide e le opportunità sociali ed economiche generate dall'innovazione tecnologica.

L'IBAHC esplorerà prospettive rivoluzionarie a supporto di nuove sinergie per il collegamento di competenze, laboratori e infrastrutture R&I a livello globale; l’obiettivo sarà quello di comprendere e anticipare l'impatto sociale dei cambiamenti climatici nel contesto delle sfide scientifiche, tecnologiche, industriali, ambientali, sociali ed economiche future ed emergenti legate alla transizione verso un pianeta più sostenibile per migliorare la sicurezza, il benessere e la prosperità globali.

Assieme al Centro delle Nazioni Unite per la resilienza delle coste ai cambiamenti climatici, che sarà ospitato nel Tecnopolo a partire dal 2024, l’infrastruttura bolognese si candida dunque a diventare motore di studio e di ricerca mondiale sul climate change.

La United Nations University è nata nel 1973 con una sede in Giappone, ma è presente con diversi istituti tematici in tutto il mondo. L’obiettivo della sua azione è contribuire, attraverso la ricerca e l’istruzione, agli sforzi per risolvere i principali problemi globali e supportare così lo sviluppo e il benessere del genere umano. Nello svolgimento di questa missione, l’UNU collabora con le principali università e istituti di ricerca negli stati membri dell’ONU, creando connessioni tra la comunità accademica internazionale e il sistema delle Nazioni Unite.

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